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Quando e perchè rivolgersi allo psicologo?

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Ci sono alcuni periodi della vita che possono essere particolarmente difficili da gestire, a volte eventi “comuni” che creano conseguenze più o meno gravi, a seconda della persona, della situazione e dell’ambiente che la circonda (famiglia, amici, lavoro). E’ consigliabile rivolgersi ad uno psicologo, quando vi sono dei blocchi che impediscono di vivere serenamente e di avere il pieno controllo di se stessi.

In particolare quando ci si trova in situazioni di stress, di blocco decisionale, di ansia, di tristezza, di disagio, di sofferenza, di disperazione, di lutto, di depressione, di euforia artificiale, di auto-svalutazione, di incomprensione, e in tutte quelle situazioni in cui ci si rende conto che le soluzioni, messe in atto in maniera autonoma, sono risultate poco adatte a stare meglio, creando un “appuntamento quotidiano” con il senso di malessere, che finisce per influenzare la vita di tutti i giorni.
In questi momenti spesso non si vedono vie d’uscita, si svalutano le proprie risorse e capacità e si sperimentano sofferenza, paura, stress che possono influenzare negativamente la capacità di operare scelte e la possibilità di vivere in modo adeguato le relazioni interpersonali. Tanto più questi stati emotivi dolorosi premono e invadono il nostro pensiero, tanto più affossano le nostre risorse, le nostre capacità critiche, le nostre possibilità di gestirli in modo adeguato e di trovare soluzioni idonee per ritrovare la serenità. E’ come se vedessimo un solo sentiero percorribile o fosse tutto annebbiato e può accadere che tali stati emotivi provochino sintomi di natura psichica o psicosomatica.

Per questo è bene non trascinare nel tempo gli stati di disagio psicologico e rivolgersi allo Psicologo.
Attraverso il suo intervento, ci viene data la possibilità di vedere oltre, di comprendere il nostro disagio, interrogarci su di esso e trovare modi nuovi per affrontare le situazioni problematiche.

Ma non sono solo gli avvenimenti “eclatanti” che creano effetti di questo tipo sulla vita delle persone: qualsiasi cambiamento può essere vissuto come destabilizzante. Cambiamenti o tappe importanti della propria storia come interrompere una relazione, sposarsi, avere figli, cambiare lavoro, affrontare una malattia o un lutto, sono eventi spesso vissuti con sentimenti negativi e stati di disagio come tristezza, eccessiva stanchezza, rabbia, colpa, vergogna, pensieri ricorrenti. Il disagio può manifestarsi attraverso l’ansia, la depressione, i disturbi alimentari, i disturbi psicosomatici, la difficoltà nel relazionarsi e comunicare con gli altri (nella coppia, nell’ambiente lavorativo, nelle relazioni amicali, in famiglia), ecc.

Può rivolgersi allo psicologo chi sente il bisogno di migliorare la qualità della vita, chi ricerca un maggiore equilibrio della propria affettività, chi desidera avere delle relazioni più soddisfacenti sia interpersonali che lavorative, chi vuole modificare in meglio alcuni comportamenti e/o capirne i significati, chi vuole imparare a gestire lo stress, chi desidera conoscersi più a fondo ed aumentare la consapevolezza con la quale interagisce con il mondo e il proprio livello di benessere, chi sente la necessità di un proprio spazio personale che sia “altro” rispetto alla vita quotidiana, dove parlare dei propri disagi o problemi.

Lo Psicologo accompagna la persona in difficoltà lungo un percorso che le consente di arrivare ad avere un’articolata visione della realtà, con nuovi mezzi interpretativi necessari, facilitando l’evoluzione e il cambiamento.
Per la persona, riuscire a vedere il problema con occhi diversi vuol dire già cambiare, poiché questo implica un diverso modo di rapportarsi alla situazione.

Chiedere aiuto NON è un segno di debolezza o di scarsa indipendenza, ma indica, anzi, la volontà di chiarire e raggiungere i propri obiettivi.
I percorsi psicologici non si rivolgono solo a persone che vivono una situazione di malessere o di disagio, ma possono essere intrapresi anche da persone che posseggono un buon livello di benessere globale, ma che si trovano temporaneamente nella condizione di beneficiare di un focus esterno ed obiettivo in relazione a scelte e momenti di vita complessi.

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