Informativa Privacy

Le paure degli adolescenti

le-paure-degli-adolescenti

Gli adolescenti superano generalmente le paure degli anni precedenti (paura del buio, paura del vuoto, paura dell’abbandono) grazie ad una diversa e più complessa visione del mondo. Tipiche di questo periodo sono le vertigini, una serie di paure legate al corpo come quella di arrossire, avere qualche anomalia fisica e vari timori legati alla sfera sociale e sessuale come: brutte figure, critiche, insuccessi, esami , essere ignoranti o rifiutati. Il dolore, la morte, i danni fisici, le deformità e la bruttezza sono altre paure frequenti tra gli adolescenti, cosi come la paura di perdere il controllo delle proprie azioni e di parlare in pubblico.

Quando non vengono superate le paure possono degenerare e trasformarsi in fobie oppure in stati ansiosi. La fobia è una paura persistente, intensa, difficile da controllare. Ogni fobia ha la sua storia legata alle esperienze individuali; ogni fobia ha anche un suo inizio in un particolare momento della vita che generalmente coincide con uno spavento o con qualche forma di apprendimento o condizionamento. Se per esempio un adulto ha la fobia del buio probabilmente da bambino è rimasto chiuso in un ambiente oscuro per un tempo troppo lungo, oppure si è trovato solo ed abbandonato in un  luogo sconosciuto. Come le paure, anche le fobie possono nascondere delle angosce come l’incubo della solitudine, il timore della morte, il timore fobico di perdere il controllo di sé o della realtà circostante. Anche dietro gli stati ansiosi ci sono spesso angosce o tormenti inconsapevoli che hanno l’effetto di amplificare le normali paure, di far perdere il controllo e possono insorgere anche in situazioni in cui non c’è nulla da temere o il pericolo è solo potenziale. Ci sentiamo ansiosi non perché ci sia un pericolo reale, ma perché ci sentiamo insicuri e ci prefiguriamo delle minacce. E’ importante, affinché possiamo avere fiducia nelle nostre capacità, che da piccoli possiamo appoggiarci a qualcuno più forte di noi; crescendo poi si diventa sempre più autonomi. L’esempio è importante.

Importanti sono gli adulti che ci aiutano a crescere; la sicurezza e la fiducia che essi riescono a trasmettere, la comprensione e gli incoraggiamenti che riescono a comunicare. Dunque la presenza di persone forti e sicure di sé aumenta la possibilità di divenire persone sicure che credono in se stesse e riescono più facilmente a far fronte alle difficoltà. Dunque, il bambino passa dalla paura del buio alla paura degli incubi notturni, dalla paura dell’estraneo alla paura dei primi contatti con il mondo della scuola, alla paura del confronto. Si tratta sempre di paure di ciò che non si riesce a vedere o che si vede per la prima volta. Ciò che potrà mediare queste paure sarà la parola dell’altro genitoriale, vale a dire la parola di chi si prende cura del piccolo. Il supporto della parola in quanto dimostrazione di presenza, di contatto, di incoraggiamento, di ascolto, sarà la spinta vitale per l’avvio all’esperienza ed alla coscienza di se stessi. Qualora risulti carente questa mediazione simbolica, si può assistere nel tempo a forme di difesa di natura aggressiva. Ma si può altresi’ assistere, laddove l’impatto con la realtà esterna diventerà sempre più consistente, a forme di evitamento soprattutto in relazione al confronto, quando quest’ultimo viene vissuto nei termini di un possibile fallimento.
Puoi guardare anche il video: le paure degli adolescenti
//

Lascia un commento