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I risvolti psicologici dell’isolamento

La situazione attuale non può non essere associata a conseguenze psicologiche non propriamente positive. Proprio a partire da questa consapevolezza, la psicologia e noi psicologi possiamo, anzi dobbiamo, essere di aiuto in questo; ragion per cui vorrei darvi dei consigli e delle indicazioni affinché possiamo vivere questo momento di difficoltà, cercando di ridurre al minimo effetti psicologici negativi sul lungo periodo.

Ovviamente sappiamo benissimo che le misure restrittive e l’isolamento che ci sono stati stati imposti in questo momento, sebbene ci creino problemi psicologici e pratici, sono l’unica cosa che possiamo e dobbiamo fare per combattere il virus e l’epidemia, e tornare il prima possibile alla normalità. Perciò, al momento, quello che posso/possiamo fare come psicologi, è dare delle indicazioni in merito a quello che potrebbe essere il modo migliore per trascorrere questo periodo e prenderci cura del nostro benessere psicologico.

  • In primis dobbiamo affidarci ad informazioni attendibili, chiare e coerenti, che ci aiutino a vedere la realtà in modo oggettivo ma non allarmistico; solo così potremo capire a pieno il senso dei nostri sacrifici, facendo tutto ciò che è giusto per noi stessi e per la collettività.
  • Sicuramente la quarantena ci fa sperimentare solitudine, l’ isolamento va a scontrarsi con la nostra stessa natura di animali sociali. Per questo, specialmente per chi non è abituato a sperimentare lo star soli con se stessi, la situazione attuale crea non pochi problemi. Quindi, dal momento che le nuove tecnologie ce lo permettono, cerchiamo, anche se in modo diverso, di mantenere vive quanto più possiamo le relazioni. Nello stesso tempo, però, possiamo cogliere l’occasione di imparare a guardarci un pò più dentro, di dialogare con noi stessi e, per cominciare, io suggerirei di iniziare a scrivere una sorta di diario di questi giorni.
  • Ancora, come non sentirsi impotenti e frustrati in questa situazione? Innanzi tutto, dobbiamo ripetere a noi stessi che già seguendo le regole facciamo quanto di più utile possiamo fare al momento, attingere quanto più possiamo al nostro senso civico e al nostro altruismo nei confronti dell’altro e della comunità. In secondo luogo possiamo, anzi dobbiamo, ricorrere a tutte quelle attività creative, generative che si possono fare in casa come lavorare ad un progetto di lavoro, disegnare, progettare nuove pubblicità per la tua attività, studiare, seguire corsi online per acquisire nuove competenze…insomma, creare, non fermarsi, non fossilizzarsi, non spegnere mai l’interruttore della creatività e della progettualità. Anche leggere è molto utile, sia libri che possano aiutarci nella crescita personale, sia libri che possano distrarci per un pò, portarci altrove.
  • In ultima analisi, credo che dobbiamo sfruttare questo brutto momento per fare le tante cose che ci lamentiamo sempre di non poter fare nella vita quotidiana, coltivare rapporti che troppo spesso diamo per scontati, riscoprire nuove risorse, imparare nuove competenze, dedicare del tempo a noi stessi non solo esternamente, ma anche e soprattutto da un punto di vista della nostra psiche. Questo non solo per i risvolti pratici sottesi a queste attività, ma specialmente perché se non diamo uno scopo alle nostre giornate, seppure così diverse dal solito, vivremo sempre peggio una condizione che, volente o nolente, dobbiamo per forza maggiore affrontare, in quanto, noi abbiamo sempre bisogno di uno scopo, di un obiettivo in funzione del quale agire.

In conclusione, spero che questa epidemia e quindi il forzato isolamento, in qualche modo possano anche aiutarci a crescere, ad apprezzare di più le piccole cose, a capire che la libertà non è solo un fatto esterno, non è solo poter fare ciò che vogliamo, quando vogliamo, bensì è anche e soprattutto una condizione interiore che con molta probabilità dobbiamo considerare e coltivare di più. Al momento ci troviamo in una condizione in cui sicuramente non siamo liberi di muoverci, questo è indubbio, ma quante volte nella vita frenetica di tutti i giorni poniamo a noi stessi continui limiti e blocchi ? Quante volte siamo schiavi di noi stessi, delle formalità, delle routine, dei social, dei preconcetti ? Quante volte non ci diamo la possibilità di essere ed esprimere noi stessi ? Spero inoltre che ci faccia riscoprire il valore delle cose veramente importanti, il rispetto verso l’altro, la responsabilità sociale, il senso di appartenenza e in ultimo, ci faccia conoscere meglio noi stessi.